18 ottobre
2012
  PRIMO PIANO

DOBBIAMO REAGIRE




 

L’Italia è in tilt. E’ andata fuori di testa. Corruzione, ruberie, immoralità: poliziotti che prelevano a scuola e non a casa un bambino di 10 anni, vittima della separazione dei genitori, e lo trattano peggio di un delinquente; imprenditori che sfruttano la cassa integrazione, ma danno lavoro in nero ai cinesi; giocatori sleali ed antisportivi; un costo della politica insopportabile ed indisponente; un governo che per riparare ai guasti di vent’anni di sperpero colpisce sempre i più deboli; amministratori locali con lo sguardo corto; sindacati che sanno dire solo sciopero; partiti con faide interne e incapaci di un progetto; estrema destra fascista ed estrema sinistra demagogica ed antistorica. E si potrebbe continuare.
C’è chi dice che la colpa è degli italiani, assuefatti all’immoralità e chiusi nel proprio egoismo.
In questa situazione la democrazia scricchiola e siamo veramente ad un passo dalla situazione italiana del 1919/20 o a quella della Germania di Weimar del 1930.
 Ma esiste anche una gran parte di cittadini che riflette e giudica. E sono queste persone che devono reagire. Occorre convincersi che è solo con la partecipazione, col dialogo e la condivisione propositiva che possiamo uscire dal tunnel. E’ con l’uso del voto, la nostra forza, dobbiamo dire no ai condannati, agli indagati, ai chiacchierati. Abbiamo bisogno di una nuova classe dirigente trasparente e preparata. Dobbiamo dimezzare gli stipendi di tutti, dal parlamento, alle regioni, provincie, comuni, consorzi, comunità montane, enti pubblici. Dobbiamo ridurre al minimo il finanziamento ai partiti e non dobbiamo dare nulla a chi non ha raggiunto col voto una rappresentanza.
Purtroppo finora la politica ha rinunciato a nulla. Lavoratori e pensionati stanno pagando la crisi.
Si può risalire la china con l’impegno; riprendendo una cultura dell’etica nei comportamenti sociali e di moralità nella vita pubblica. Sta a noi, solo a noi, la ripresa senza reclamare la saggezza e la disponibilità di altri. Fin che rimaniamo sprofondati nella nostra poltrona di fronte al televisore a criticare vanamente, i corrotti saranno felici di perseguire indisturbati i loro interessi. Alziamoci e partecipiamo; ricerchiamo persone oneste e capaci. Rinnoviamo la classe dirigente a tutti i livelli con giovani pieni di ideali, preparati e che hanno voglia di servire il paese. Dobbiamo reagire.
Così vinceremo tutti e apriremo prospettive serie per una nuova vita civile e per uno sviluppo sostenibile.

 



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